Casa delle Neurodiversità - Centro Sanitario di Eccellenza per i disturbi dello Spettro Autistico

Arch. Esther Tattoli

La necessità di prendersi cura di tutti gli aspetti dello sviluppo dei soggetti nella condizione dello spettro autistico, dalla tenera età, all’inserimento nel mondo del lavoro fino all’età adulta, ha spinto la Fondazione Pugliese per le Neurodiversità, ad immaginare un luogo di accoglienza dove seguire un percorso di cura, che consenta loro di raggiungere crescenti livelli di autonomia e di esprimere i propri talenti, sollevando i caregiver da un carico di grande responsabilità e preoccupazione.
Il progetto della “CASA DELLE NEURODIVERSITA’” Il progetto mira a creare un centro di eccellenza nel territorio e al di fuori di questo, per lo studio e l’applicazione delle nuove teorie di intervento sui ragazzi affetti da patologie di Neurodiversità. Ma soprattutto il progetto nasce e si sviluppa intorno al concetto di uno spazio a misura d’uomo, ed in particolare a misura di quei ragazzi e di quelle persone che lo abiteranno, che lo frequenteranno,che cercheranno di ritrovare qui un nuovo “Ordine” nella mente, un nuovo “Equilibrio” con l’ambiente, una nuova “Armonia” con sé stessi.

L’idea progettuale, dunque, è partita proprio dalla definizione di una qualità dello spazio dimensionato proprio secondo tali principi di “Ordine”, “Equilibrio”, “Armonia”, uno spazio basato su precise relazioni tra luogo e natura, in cui ambienti, percorsi e traguardi possano indurre ad uno stato di serenità e tranquillità, evitando motivi di inquietudine e aiutando nella stimolazione in termini di chiarezza, armonia, autonomia di orientamento nello spazio e nel tempo. L’intero complesso progettato, dunque, è generato sulla base di un modulo coincidente un rettangolo aureo, di dimensione pari ad 1,5 volte quella di costruzione della pianta del Castel del Monte. Attraverso una sistema di relazioni di rotazioni, traslazioni, suddivisioni in sottomoduli, prendono forma i corpi di fabbrica e le forme degli spazi esterni, in un gioco di rimandi e rapporti geometrici e matematici. La matematica e la geometria diventano dunque elementi unificanti tra architettura, spazio e uomo, basandosi sulla legge armonica per eccellenza, la sezione aurea.

All’interno di ciascun corpo di fabbrica e nello sviluppo dei prospetti, la scomposizione in sottomoduli scandisce la distribuzione degli elementi strutturali e degli spazi, in una costante relazione di proporzionalità, e definisce la distribuzione delle funzioni e delle gerarchie degli spazi stessi. Nell’edificio principale, il movimento fluido della spirale delinea gli spazi della corte e dell’auditorium, fino a chiudersi nei percorsi verticali delle scale. Intorno si sviluppa lo spazio naturale, che attraverso rimandi, traguardi e percorsi dimensionati con analoghi principi geometrici, si fonde con lo spazio interno, diventando esso stesso un punto di riferimento spazio-temporale. L’organizzazione delle diverse essenze mediterranee, il mutare stagionale dei colori e dei profumi, la regolarità ciclica delle attività svolte negli orti, diventeranno un importante guida all’orientamento nel fluire del tempo e dello spazio, sollevando dall’inquietudine dell’incertezza e della precarietà.

D’altra parte, il progetto mira a creare un luogo fortemente riconoscibile nei suoi caratteri mediterranei, una architettura, insomma, in cui si intreccino modernità e storia, natura e costruzione, in cui l’eco della cultura mediterranea si percepisca attraverso le geometrie e le proporzioni, attraverso i materiali, gli intonaci, le vibrazioni delle superfici d’acqua, attraverso i colori e i profumi delle stagioni nel regolare susseguirsi del tempo naturale.

L’intero complesso architettonico è organizzato intorno a tre corpi di fabbrica, ciascuno con funzioni e accessibilità specifiche. Il fulcro del progetto sarà sicuramente il Centro Polifunzionale, che ospita il centro diurno, il centro ricerche, lo spazio polifunzionale e tutti gli uffici amministrativi; a ridosso di questo edificio verrà realizzata il centro residenziale, che rappresenta lo spazio piùintimo del complesso.
Infine, nella parte più occidentale dell’area, a ridosso del comparto di edilizia residenziale, si prevede la realizzazione futura del Polo Culturale, attrezzato con teatro e laboratori per attività culturali, aperto alla cittadinanza ma anche agli utenti del centro, al fine di promuovere la massima inclusività nelle attività previste.
Il progetto si basa dunque sull’idea di creare un luogo dove si svolgano attività di alta specializzazione nella cura e accoglienza del neuro disabile, ma anche un luogo che diventi punto di riferimento nel contesto sociale e culturale del territorio

Esther Tattoli Architetto

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