pruacs

Esther Tattoli Architetto

La proposta del PRUacs in oggetto insiste su di un territorio ai margini del tessuto urbano consolidato della cittadina, lungo la direttrice di via Don Minzoni, dove la città sfuma verso la campagna e via Don Minzoni diventa via Belvedere. Infatti il rione Belvedere, fino a qualche anno fa, risultava totalmente staccato dalla città, con le caratteristiche di un borgo di campagna; da qualche anno, invece, in seguito all’espansione urbanistica che ha interessato la città di Corato , sta assumendo i connotati di una periferia urbana.

L’area interessata dal Programma di Riqualificazione per alloggi a canone sostenibile individuata dall’Amministrazione Comunale di Corato è quella corrispondente al nucleo centrale del Rione periferico residenziale sovvenzionato e convenzionato denominato Belvedere,  che si articola lungo la via omonima e le strade locali di viale Arno e Viale Ofanto dal lato ovest, e viale Reno e viale Adige,  con viale Ombrone nella parte est.

Il quartiere, pur mantenendo alcune specificità, che il presente progetto vuole potenziare e valorizzare, risulta da tempo vivere una situazione di forte degrado sia dal punto di vista fisico, strutturale, funzionale, ambientale, che sociale ed economico, nonostante di recente siano state avviate politiche specifiche di risanamento dell’area. Tale condizione ostacola il necessario processo di osmosi ed interscambio con la parte centrale della città, accentuando così il fenomeno del degrado suddetto, in relazione ad ogni aspetto.

L’intervento prospettato dalla proposta complessiva, di cui il presente progetto fa parte, potrebbe essere pertanto l’occasione, da parte della Pubblica Amministrazione, di recuperare e riqualificare (dal punto di vista fisico, funzionale e percettivo) il contesto in oggetto, di favorire una migliore rete di mobilità interna al centro urbano e potenziare il senso di identità locale.

Con il PRUacs si intende ribadire la volontà e la necessità di intervenire su tale area. Inoltre, tale intento è rafforzato dall’idea di porsi in continuità con il programma di riqualificazione avviato nel 2007 con il P.I.R.P., ammesso a finanziamento, di un ambito immediatamente adiacente a questo, relativo alla zona 167, a sua volta correlato con il recupero del Centro Antico. L’idea è, quindi, quella di creare, in tal modo, una rete di interventi consequenziali, sistematici, correlati fra loro, al fine di ricomporre l’unitarietà dell’organismo città. 

Gli interventi previsti nel presente programma coincidono con quelli del piano di recupero adottato, e sono finalizzati ad incrementare servizi ed infrastrutture che risultano carenti e totalmente insufficienti.

L’intervento proposto in questa sede intende far fronte al carattere monofunzionale dell’ambito attraverso l’attrezzamento e l’inserimento di nuove funzioni urbane al loro interno, in modo da favorire collegamenti fisici e funzionali con l’intero centro abitato, innescando rapporti più equilibrati tra i settori urbani interessati e invertendo l’attuale tendenza di dipendenza “passiva” del quartiere.

L’intera proposta del Pruacs prevede in sintesi i seguenti interventi:

  1. 13 alloggi “parcheggio” nel Rione Belvedere (Palazzina A);
  2. 15 alloggi a canone sostenibile e centro anziani nel Rione Belvedere (Palazzina B);
  3. Urbanizzazioni secondarie, arredo urbano, verde e percorsi ciclo-pedonali nel Rione Belvedere, oggetto del presente progetto. 

La realizzazione delle urbanizzazioni secondarie, arredo urbano, verde e percorsi ciclo-pedonali costituisce proprio il tema del presente progetto, che mira, in particolare, a migliorare la qualità urbana e ambientale di questa parte della città, e a creare una rete di percorsi ciclo-pedonali e carrabili, che possano ricucire i collegamenti con i quartieri limitrofi e con il centro cittadino, reintegrando il quartiere nella città.

D’altra parte, un ulteriore importante scopo del progetto è mantenere e valorizzare l’identità di questo quartiere, che presenta caratteristiche assolutamente uniche nel contesto cittadino, legate alla originaria concezione di borgo di campagna, rilevabili oggi, dalla presenza di un consolidato, se pur non organizzato, sistema di veri e propri orti urbani.

Esther Tattoli Architetto

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