Riqualificazione di Piazza Cesare Battisti e Largo Plebiscito

Finepro s.r.l. 
Arch. Esther Tattoli
Arch. Antonella Varesano

L’area in oggetto è un luogo che ha sempre avuto una funzione nodale nella vita cittadina, luogo delle grandi manifestazioni della vita culturale e politica della città.
Tale spazio si connotava però come una sorta di crocevia carrabile, dove confluivano gli assi viari più importanti della città, privo di percorsi di attraversamento pedonale, o luoghi attrezzati per la sosta dei pedoni. Nonostante la sua centralità non si presentava dunque come luogo di incontro, di fatto nessuno vi sostava, se non solo marginalmente sui passeggiatoi attrezzati.

Il progetto ha mirato a restituire tale spazio alla fruizione dei cittadini, in modo da recuperare la sua vocazione di luogo centrale della vita della città in ogni momento del giorno, e non solo in occasione di alcuni particolari eventi, durante i quali il traffico veicolare veniva interdetto.

E’ stata definita, dunque, un’ampia area pedonale, alla quota dell’attuale marciapiede, in continuità con il sagrato della chiesa, accessibile solo ai mezzi autorizzati, tramite una rampa che si apre in direzione di via Dante, asse di ingresso al cuore della città.
La sua forma, su due lati, riprende l’allineamento con i fronti dell’antico monastero cui è prospicente, oggi il municipio, e si allunga inglobando la testata della chiesa, quasi a voler consolidare la connessione fra i due edifici. La forma regolare della piazza è infranta dal taglio centrale definito dall’asse individuato dalla via Di Vittorio-via Ruvo, che si ricollega al ramo del corso Cavour, proseguendo verso il municipio. Il taglio è definito architettonicamente dalla lunga seduta in pietra, sotto illuminata, che traguarda appunto verso il corso e lungo la quale si sviluppa la rampa di accesso ai disabili.

All’interno dello spazio pedonale si distinguono diversi ambiti, definiti da cambi nel disegno e nelle finiture della pavimentazione, tutta in pietra locale, con particolare attenzione ai percorsi tattilo plantari realizzati con pezzi speciali in pietra.

In posizione nodale, ma non centrale, in asse con la via Dante, un albero di quercia genera una zona d’ombra che si proietta sulle sedute in pietra sottostanti o su quelle del monumento preesistente.

Il resto della piazza si presenta come un ampio spazio libero: uno dei temi progettuali, infatti, è stato proprio quello di mantenere una delle peculiarità di tale spazio, cioè il suo carattere di luogo aperto, luogo delle adunanze cittadine e delle manifestazioni legate alla tradizione ed alla musica. Solo alcuni segni luminosi, sviluppandosi lungo la base delle sedute in pietra, tagliano lo spazio centrale, segnandone l’attacco a terra e marcando le direttrici geometriche (architetture e assi viari), generatrici dello spazio.

Il traffico veicolare è limitato al perimetro della grande piazza su due lati, e rifluisce agevolmente lungo il corso cittadino, senza una sostanziale modifica dei flussi, ma basandosi su una maggiore razionalizzazione dei percorsi carrabili, nettamente distinti da quelli pedonali.

Tale intervento si pone come elemento di connessione di un complesso sistema di percorsi di esclusivo uso dei pedoni, che dalla distante piazza Plebiscito si allunga con i passeggiatoi di corso Mazzini fino alla piazza C. Battisti per concludersi nella piazzetta antistante il teatro comunale, di recente riqualificata e resa anch’essa pedonale.

Esther Tattoli Architetto

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